Jacques-André Naigeon (1735-1810) tra ombre e Lumi
Uno studio su Jacques-André Naigeon (1735-1810) non poteva che basarsi su di un tentativo di ricostruzione biografico, al fine di presentare l’editore-filosofo in maniera integrale. La tesi è pensata per svilupparsi su più fronti, in modo da far dialogare la vita di Naigeon con alcuni eventi “culturali†che più hanno inciso sul suo incedere. Ogni capitolo propone lo sviluppo di uno dei temi fondanti del secolo dei Lumi francese, cercando di costruire un dialogo tra l’esistenza del filosofo e le chiavi di lettura fornite dalla storiografia più avanzata.
Gli studi menzionano Jacques-André Naigeon dandone l’immagine di un personaggio del tutto subordinato ai suoi due numi tutelari, Diderot e d’Holbach, ma, invece, ad uno sguardo più attento, Naigeon non si confonde del tutto con le figure del suo maestro e del suo “collegaâ€, e il pensiero personale, in particolare il suo ateismo e materialismo, non è privo di interesse.
Nel corso della sua vita, Naigeon fu enciclopedista; editore; tentò inoltre di accreditarsi politicamente, al debutto della Rivoluzione, rivolgendo un furioso scritto contro alcuni concetti della Déclaration des droits de l’homme e inviandolo alla prima Assemblée Nationale; assunse il ruolo di editore capo della sezione di Philosophie ancienne et moderne dell’Encyclopédie Méthodique; divenne, infine, membro, nel 1795, dell’Institut de France. Frequentò molti personaggi in vista, e poté così sentire su di sé tutta la delusione di un intelletuale il quale fu integrato nel sistema culturale per essere completamente neutralizzato. Il silenzio e i segreti dei suoi ultimi anni sono molto più significativi e carichi di senso di ciò che si potrebbe pensare.